Doveri e responsabilità degli operatori sanitari alla luce dell'Evangelium Vitae

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Questo studio sui doveri e sulle responsabilità degli operatori sanitari alla luce della Evangelium Vitae, parte dalla grandezza e dalla preziosità della vita umana. Essa va accolta e servito dalla sua fase iniziale fino a quella terminale. Trovandoci nella situazione conflittuale tra una cultura della morte, gli operatori sono chiamati, più che mai, ad impegnarsi per una cultura della vita. La mentalità "politica" a livello mondiale è passata da un semplice appello al controllo "artificiale" delle nascite ad una esplicita proposta di ricorso "all'aborto" e "alla eutanasia". Da qui derivano agli operatori sanitari, che sono per professione i servitori della vita, doveri e responsabilità quanto al genere, al vivere e al morire. Essi sono così, come a modo loro i genitori, grandi collaboratori del Creatore della vita e del Signore della morte. Tocca a loro di aiutare i coniugi a trasmettere, con doverosa responsabilità, una nuova vita e, ove necessario, curarla e assisterla. Infine, è loro dovere e responsabilità di aiutare i morenti a vivere i momenti del morire come i più importanti della vita. Quando questi doveri e responsabilità al servizio della vita chiedono l'obiezione di coscienza, allora gli operatori sanitari sappiano che questa deriva, come un doro dovere, dal diritto divino che ogni uomo ha alla vita.

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Honings, B. (1995). Doveri e responsabilità degli operatori sanitari alla luce dell’Evangelium Vitae. Medicina E Morale, 44(4), 771–791. https://doi.org/10.4081/mem.1995.974