Il benessere dell'anziano, utopia o realtà? Aspetti psicologici e spirituali

Pubblicato: dicembre 31, 1997
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Quando si parla di salute dell'anziano si deve mettere in relazione questo termine con il benessere fisico, psichico e sociale. Nel concetto di benessere rientrano anche l'esperienza e il vissuto della persona strettamente correlato ai fattori temporali, ambientali, sociali e culturali; essi sono tra loro dipendenti e vanno tenuti in considerazione. Gli psicologi oggi tendono a considerare l'invecchiamento seguendo un approccio di tipo evolutivo, narrativo, storico. Nell'accostarsi allo studio della condizione anziana si deve tener presente un altro fattore importante: la spiritualità. Ad essa sono collegati una serie di bisogni umani e sociali, quali la realizzazione di sè, il sentirsi utili, l'interazione con gli altri. Alla spiritualità è strettamente legata la religione che rende più sopportabili i momenti di sofferenza configurandosi come punto di ancoraggio. Il soddisfacimento della spiritualità porta l'anziano verso un sentimento di interezza e di benessere interiore, per cui l'attenzione alla sfera psico-sociale e religiosa risulta un punto nodale affinchè questi, conseguita maggiore stima e un più alto grado di consapevolezza di sè, sia capace di affrontare il suo ruolo e i problemi che gli si presentano come la sofferenza, la morte, la perdita di speranza.

Nella Christifideles laici Giovanni Paolo II ha ricordato che gli anziani sono soggetti attivi che possono dare un contributo fecondo umanamente e spiritualmente. Il benessere dell'anziano dipende anche da questo sentirsi parte attiva e integrante dell'esistenza e non soltanto oggetto di continue attenzioni. L'invecchiamento deve essere considerato un processo di crescita e di continua evoluzione.

 

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Come citare

Sandrin, L. (1997). Il benessere dell’anziano, utopia o realtà? Aspetti psicologici e spirituali. Medicina E Morale, 46(6), 1129–1138. https://doi.org/10.4081/mem.1997.861