Bioethical considerations on the japanese law and government reports on human cloning, the embryo and the genome

Pubblicato: aprile 30, 2002
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Autori

Il Governo Giapponese, come è avvenuto in altre Nazioni, ha esaminato recentemente, in vista di una opportuna legislazione, gli aspetti etici dei nuovi campi di ricerca biotecnologica dove l'embrione umano ed il genoma umano costituiscono l'oggetto principale, al fine di definirne gli scopi, i valori e i limiti. Un Comitato di bioetica appositamente costituito creò tre sotto-comitati: il primo, nel gennaio 1998 per lo studio dei problemi relativi alla "clonazione riproduttiva"; il secondo, nel dicembre 1998, per l'esame dei problemi relativi all'uso di "embrioni umani" a fini di ricerca; e il terzo, nel dicembre 1999, per gli sviluppi del progetto "Genoma Umano".

I Rapporti dei tre sotto-comitati furono esaminati e discussi dal Comitato Bioetico e pubblicati separatamente. Il primo e più notevole risultato fu la legge del giugno 2001 che probisce la "clonazione riproduttiva" sotto pene gravissime. Il secondo risultato, in contrasto con le premesse, fu la legittimazione dell'uso di embrioni umani precoci per la produzione di "cellule staminali embrionali" e per la "clonazione terapetica". Il terzo risultato ha confermato i risultati e le proposte del secondo, sulla base dell'assoluta libertà della ricerca scientifica e del principio che soltanto i "nati" sono soggetti capaci di diritti.

Due osservazioni evidenziano la debolezza delle argomentazioni del secondo e terzo rapporto in particolare. In primo luogo, un'accurata analisi della legge e della giurisprudenza giapponese mette, almeno, in dubbio la validità dell'argomento centrale su cui si basa la conclusione del secondo rapporto, cioè che "gli embrioni umani non sono sotto la protezione della legge penale". Tuttavia, pur ammettendo la validità di questa legge che imporrebbe la tutela dell'embrione, mancando la definizione di quando inizia la vita umana, la tutela partirebbe soltanto dall'impianto dell'embrione in utero. In secondo luogo è molto confuso il concetto di "dignità umana". Viene così a mancare il principio fondamentale della bioetica relativa all'uomo, costituito essenzialmente dalla sua "dignità" e i conseguenti "diritti".

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Come citare

Akiba, E., & Serra, A. (2002). Bioethical considerations on the japanese law and government reports on human cloning, the embryo and the genome. Medicina E Morale, 51(2), 229–245. https://doi.org/10.4081/mem.2002.698