La salute dell'uomo tra scienza medica e filosofia La medicina estetica nell'assistenza olistica

Pubblicato: aprile 30, 2007
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La Bioetica ci insegna quanto sia importante che la Medicina sia disposta a guardare e a trattare l'uomo che soffre nella sua interezza spirituale e corporea, opponendosi a quella cultura scientifica che ha perso il senso della unità dell'individuo, curando la patologia e non il malato. La prospettiva olistica è quella che meglio comprende il concetto di salute, in quanto definisce la salute come abilità di conseguire gli scopi vitali riferendosi all'uomo nella sua interezza. In questa modalità di affrontare l'uomo nella sua globalità, entra in gioco la corporeità, base necessaria per la relazione con i propri simili. La Medicina estetica si basa sull'intuizione che individua come il malessere del corpo possa andare ben oltre il corpo; ricorrervi deve significare rispettare l'umanità che è in ognuno di noi nella ricerca di un equilibrio psico-fisico che richiama ad una duplice moralità: quella del medico che deve prestare la sua opera senza tradire gli scopi dell'arte medica e quella dell'utente che deve rispettare la sacralità della sua persona. Affrontare una diagnosi di malattia è difficile; il malato vaga in una condizione di incredulità e sgomento che possono far dimenticare che c'è un viso che "chiede" e un corpo che "parla"; l'attenzione alla componente estetica della nostra persona nei percorsi di malattia può aiutare a riportare l'attenzione e assumere la corporeità al centro dell'interesse del paziente. Ciò non comporta alcun riduzionismo soggettivista, tutt'altro: permette di non mistificare l'esperienza soggettiva mettendo in luce il ruolo della dimensione della malattia nella definizione delle nostre più intime esperienze. In questa particolare situazione, in un contesto condiviso e supportato dall'intero staff sanitario, la Medicina estetica può portare un contributo per interagire con un corpo che può desiderare di essere riscoperto: il suo apporto, in un approccio integrato al paziente, tende a far sì che la cura del paziente possa operare su tutte le quattro dimensioni della salute, organica, psichica, socio-ambientale, etico-spirituale, ognuna delle quali investe tutta la sua persona: per far sì che, se esistono malattie inguaribili, non debbano mai esistere malattie incurabili.
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Bioethics teaches us the importance of Medicine being open to consider and treat suffering people in their spiritual and corporeal wholeness, thus opposing a scientific culture which has lost the sense of unity of the individual, as it deals with the treatment of organs or pathologies rather than of patients. The holistic perspective interprets the concept of health in the best way, in that it defines health as the ability of achieving vital goals, and refers to the human being as a whole. This way of dealing with the total human being implies a role for corporeity, intended as a necessary basis for inter-individual relationships. Aesthetic Medicine is based on the intuition according to which it is possible to identify how physical discomfort may extend well beyond the body itself; therefore, resort to it must mean respect for the human beings we all are, and continuous search for psychic and physical equilibrium, which implies two aspects of morality, i.e., ethical practice by physicians, who must dispense their services without failing in the aims of the art of medicine, and ethical behaviour by users, who must respect the holiness of their own persons. It is difficult to face a diagnosis of disease; sick persons fall a prey to feelings of disbelief and dismay such that they may be induced to neglect their own "asking" faces, and their own "talking" bodies. So, the attention to the aesthetic component of our persons during the course of the illness may help to focus again both the attention and the interest of patients on corporeity. This does not imply any sort of subjectivist reductionism, quite the contrary. Rather, it allows to not mystify the subjective experience, by emphasizing the role played by the importance of the disease within the definition of our most intimate experiences. Then, in the particular situation herein referred to, that is, within a context which is shared and supported by all the health staff, Aesthetic Medicine can make its contribution to interact with a body which it is really possible to rediscover. The contribution of Aesthetic Medicine - within a patient- focused approach - is intended to allow that patients' care may act for all four aspects of health, i.e., organic, psychical, socio-environmental, and ethical-spiritual ones, each of which concerns their whole persons. And this, so that - even if non-healing diseases exist - "not curable" diseases shall never exist.

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Iannone, M. T. (2007). La salute dell’uomo tra scienza medica e filosofia La medicina estetica nell’assistenza olistica. Medicina E Morale, 56(2). https://doi.org/10.4081/mem.2007.321