L'estensione del quinto comandamento nel pensiero morale di Giovanni Paolo II

Pubblicato: ottobre 30, 2007
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Giovanni Paolo II dedica molta attenzione nelle sue allocuzioni e nei suoi scritti all'estensione del "non uccidere," perchè questo comandamento ordina il rispetto alla vita, un bene fondamentale, trasgredito nel secolo scorso in modo orrendo. L'estensione del quinto comandamento è stata messa sotto pressione da vari fattori: l'esegesi storica-critica, le conseguenze socio-politiche degli ideali dominanti della democrazia, la preferenza per il valore della libertà individuale rispetto a quello della vita e alcune correnti attuali nell'etica e nella teologia morale. Il pontefice, riferendosi alla Sacra Scrittura, alla Tradizione della Chiesa e al magistero della Chiesa, pone l'accento sul fatto che la vita umana è un bene fondamentale o intrinseco e indica in quale modo si deve rispettarla, curarla e proteggerla nelle circostanze concrete, spiegando l'estensione del "non uccidere." Giovanni Paolo II pone nella parte negativa del contenuto del quinto comandamento, fondata sul fatto che la signoria assoluta della vita spetta a Dio le proibizioni dell'uccisione diretta di un essere umano innocente, dell'aborto procurato diretto e dell'eutanasia, sia nella forma del suicidio assistito che in quella dell'omicidio. Considera queste proibizioni come norme assolute o universali. Inoltre pone attenzione ad alcuni casi in cui l'abbreviazione della vita umana si configura come un effetto indiretto o collaterale, che rientrano in una proibizione generale che ammette delle eccezioni. Il quinto comandamento, benchè formulato in modo negativo, ha anche un contenuto positivo, con cui siamo chiamati a confrontarci nella vita quotidiana più frequentemente rispetto a quello negativo. Il contenuto positivo del quinto comandamento, che trova il suo fondamento nel fatto che l'uomo ha una signoria ministeriale della vita, concerne i compiti seguenti: il curare la vita mediante mezzi proporzionati, la difesa della vita mediante la legittima (auto)difesa (nel cui orizzonte si colloca pure la questione della pena di morte), la protezione legale della vita umana e l'annunziare il Vangelo della Vita.
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John Paul II spends much attention in his allocutions and writings to the extension of the commandment "you shall non kill", because it arranges the respect for life, a fundamental good, and has been violated in a terrible way during the last century. The extension of the fifth commandment is put under pressure by various diverse factors: historical-critical exegesis, the social and political consequences of the dominant ideals of democracy, preferring the respect for individual freedom to that for life and some actual currents in ethics and moral theology. The pope, referring to Holy Scripture, Tradition of the Church and magisterial teaching, emphasizes that human life is a fundamental or intrinsic good, and indicates in which way one should take care of life and respect and promote it under concrete circumstances, explaining the extension of the commandment "you shall not kill". John Paul II enumerates under the negative part of the contents of the fifth commandment, based on the fact that the absolute lordship of human life belongs to God: the prohibitions of the direct killing of an innocent human being, direct procured abortion and euthanasia, either in the form of assisted suicide or that of homicide. He considers these prohibitions as absolute or universal norms. Moreover, he spends attention to some cases in which the abbreviation of life is an indirect or collateral effect, falling under a general prohibition which admits of exceptions. The fifth commandment, though negatively formulated, also has a positive contents with which we are much more frequently confronted in every day's life than with the negative one. The positive contents of the fifth commandment, which finds its base in the fact that man has a ministerial lordship with regard to life, concerns the following duties: taking care of life by applying proportionate means, defending life by means of legitimate (self) defense (in which context the question of capital punishment also has a place), the legal protection of life and announcing the Gospel of Life.

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Come citare

Eijk, W. J. (2007). L’estensione del quinto comandamento nel pensiero morale di Giovanni Paolo II. Medicina E Morale, 56(5). https://doi.org/10.4081/mem.2007.304