Per una lettura antropologica dell'errore medico

Pubblicato: dicembre 30, 2007
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Autori

Le riflessioni sul tema dell'errore, sviluppate dalle due Autrici, si articolano attraverso un confronto tra verità ed errori in medicina, nell'intreccio tra epistemologia e scienza, tra gnoseologia e prassi. Il ragionamento prende l'avvio dalla convinzione di base che l'idea della fallibilità umana e quella dell'errore non possono essere disgiunte da quella della verità, una verità che va cercata nella consapevolezza di sapere di non sapere, ma al tempo stesso nella certezza di essere capaci di migliorare il livello di conoscenza posseduto. Si offre una rilettura del contributo di insigni clinici italiani, che hanno dedicato all'errore grande attenzione, quali Augusto Murri ed Enrico Poli, e che hanno considerato l'errore come fonte di conoscenza. Viene quindi illustrata una classificazione dell'errore medico secondo diverse prospettive, cercando anche il confronto con studi più recenti sugli aspetti cognitivi, nell'intento di cogliere gli insegnamenti propri di questo tipo di esperienza umana. L'analisi delle istanze etiche prende l'avvio dal concetto di probabilità diagnostica, ed impostate tenendo presente che la distinzione tra verità ed errore non è più semplicemente un giudizio di carattere gnoseologico, ma implica un giudizio di valore. La valutazione dell'errore medico va sempre effettuata nella consapevolezza della molteplicità di dimensioni che caratterizza l'uomo, che si rendono manifeste anche nell'agire medico. Viene poi presa in esame una pedagogia antropologica dell'errore, passando dall'applicazione delle potenzialità rivelatrici dell'errore dal punto di vista della conoscenza scientifica, alla forza disvelante nei confronti dell'essere. La proposta di riflessione si sviluppa attorno alle intuizioni di Agostino d'Ippona, che ha visto proprio la fallibilità umana come sorgente di conoscenza sull'essere dell'uomo.
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Considerations about the error, developed by the Authors, are organised through a comparison between truth and error in medicine, within the convergence between epistemology and science, gnoseology and praxis. The argument starts off the fundamental conviction that the idea of the human fallibility and that one of the error cannot be separated from that one of the truth, this last one has to be found in the consciousness to know that we don't know and, at the same time, in the certitude to be able to improve our knowledge. This paper exposes a re-reading of the contribution of eminent Italian physicians, as Augusto Murri and Enrico Poli, that paid great attention to the issue of the error, considering the error as a source of knowledge. It will be reported then a classification of medical error according to different point of view, comparing these data with some recent studies of the cognitive aspects to catch the goods that this kind of human experience may give. The analysis of the different ethical demands starts with the concept of diagnostic probability, these demands are set up having in mind that the distinction between truth and error is not simply a gnoseological assessment, but it implies an assessment of value too. The evaluation of medical error should be always carry out on the consciousness of the variety of meanings characterizing man, manifested in the medical act too. After this, the Authors will consider a pedagogic anthropology of the error, from the application of the potentiality showing the error, on the scientific standpoint, to the disclosing vigour facing human being. The proposal of reflection develops on the trail of the intuition of Augustine of Hippo, who considered his own human fallibility as a source of knowledge of the human being.

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Mele, V., & Mangione, M. A. (2007). Per una lettura antropologica dell’errore medico. Medicina E Morale, 56(6). https://doi.org/10.4081/mem.2007.299