La boxe: un problema di etica medica?
Abstract
Il ring uccide. Senza produrre ecatombi come la circolazione stradale, è tuttavia fatale per un numero considerevole di pugili. Secondo le statistiche, dal dopoguerra ad oggi 357 pugili sono rimasti vittime del ring, con una media annua di dieci pugili, tra dilettanti e professionisti. Uno stillicidio, una lenta emorragia. Tanto basta, però, per chiedersi se non si possa o si debba fare qualcosa per evitare quelle morti. Quando un pugile cade in coma o muore nel corso di un combattimento, divampa per un momento la polemica tra abolizionisti e antiabolizionisti della boxe; poi la questione scivola via dal campo di interesse, ed è presto dimenticata.
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