Dieci tesi sullo stato vegetativo persistente

Pubblicato: ottobre 31, 1994
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Autori

Il soggetto in stato vegetativo persistente (Pvs) è un essere umano vivente, cui la malattia impedisce di espletare le prestazioni coscienziali tipicamente personali e dunque va trattato come persona, offrendo le cure proporzionate alla sua condizione patologica. Per sostenere questa tesi, l'Autore muove da una concezione della persona che sottolinea l'unità tra corpo e coscienza: la vita dell'uomo si svolge con continuità dalla nascita alla morte perchè è il medesimo organismo che sviluppa progressivamente le sue capacità superiori e che viene colpito da malattia. Viene criticata la tesi della morte corticale che, per essere coerente, dovrebbe qualificare il comatoso irreversibile non solo come non-persona, ma anche non-uomo. Viene invece difesa, alla luce dei dati scientifici attuali, la nozione di morte encefalica o morte cerebrale totale. L'Autore esamina altri punti frequentati dal dibattito bioetico sulla nozione di morte: la vicariabilità delle funzioni cerebrali, l'ipotesi di sostituire parte dell'encefalo, l'identità dell'uomo completamente costituito da protesi.

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Come citare

Cattorini, P. (1994). Dieci tesi sullo stato vegetativo persistente. Medicina E Morale, 43(5), 927–954. Recuperato da https://www.medicinaemorale.it/mem/article/view/1193