Dono, commercio, esproprio di organi

Pubblicato: agosto 31, 1990
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Autori

Nell'articolo sono sviluppati alcuni aspetti problematici connessi alle procedure relative all'accertamento della morte finalizzato al prelievo d'organi per trapianto. In tema di commercio d'organi, sono citati i riferimenti normativi del caso. Si ipotizza che la scarsa propensione alla donazione da parte dei parenti del morto scaturisca dall'interrogativo se il soggetto sia realmente morto. La questione è analizzata nelle sue varie articolazioni. Si dimostra che, in fatto di congruità dell'accertamento della realtà della morte, il probabile donatore è garantito più degli altri soggetti non destinati al prelievo. Si illustrano gli atti che, considerati nel loro insieme, realizzano una sorta di tripode garantista di cui l'accertamento è il momento prioritario, e la certificazione e l'informazione sono i necessari corollari. E' individuato nel medico legale, facente parte del collegio medico chiamato a diagnosticare la realtà della morte, la figura del garante della correttezza delle procedure.

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Come citare

Rodriguez, D. (1990). Dono, commercio, esproprio di organi. Medicina E Morale, 39(4), 717–734. https://doi.org/10.4081/mem.1990.1167