Luci ed ombre nella diagnosi di morte cerebrale

Pubblicato: aprile 30, 1991
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Autori

Il trapianto degli organi ed in particolare quello da eseguire a cuore battente del donatore, ha portato alla ribalta il problema del momento della morte. Indubbiamente la morte del cervello con la fine conseguente delle funzioni cardiache e respiratorie è l'indice più sicuro della fine irreversibile di un'esistenza. E' proprio però sull"accertamento della morte cerebrale a tutti i livelli, siano essi corticali o del tronco, che ancora oggi in letteratura emergono incertezze ed opinioni. In tal ottica l'Autore in una breve rassegna riporta i dati della letteratura dai quali emergono ancora oggi risultati contrastanti sulla validità di alcuni accertamenti diagnostici quali l'elettroencefalogramma o quelli relativi alla funzionalità neurovegetativa specie in presenza di risposte abnormi o non concordanti. Si sottolinea l'importanza del trapianto. e quindi della donazione degli organi, ma nel contempo viene ribadita la necessità di esperire tutti gli accertamenti necessari per rilevare la reale perdita della funzione ai vari livelli cerebrali e comunque non considerare mai come donatore un soggetto nel quale vi siano dubbi sui risultati o sulle risposte evocate.

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Come citare

D’Onofrio, F. (1991). Luci ed ombre nella diagnosi di morte cerebrale. Medicina E Morale, 40(1), 59–71. https://doi.org/10.4081/mem.1991.1148