Considerazioni teologiche intorno all'ingegneria genetica

Pubblicato: dicembre 31, 1992
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Lo studio, prendendo le mosse dalla considerazione che l'ingegneria genetica tocca la relazione tra uomo, natura e cosmo, nonchè quella tra l'uomo ed i suoi simili, prende atto della diversità di ritmi che i tempi biologici hanno rispetto a quelli storici per via delle rilevanti possibilità che l'uomo ha di intervenire sulla realtà. L'ingegneria genetica è, così, inquadrata nella più generale "crisi ecologica", dalle profonde radici filosofiche che sono tratteggiate dall'Autore. Vengono poi valutate criticamente le accuse che la filosofia ha mosso alla tradizione ebraico-cristiana riguardo al rapporto uomo-natura. Lo studio evidenzia ed analizza, infine, come tale tradizione si fondi non sull'autonomia bensì sull'eteronomia dell'uomo, ovvero sulla relazione tra l'essere umano e il Creatore nella solidarietà con tutto il creato, visto nella sua "interiorità". Alla luce di tali premesse saranno eticamente accettabili quegli interventi di ingegneria genetica che riconoscono come premessa l'eteronomia fondatrice prima citata, cioè il rispetto della centralità ed il valore assoluto della persona umana, in una dinamica di etica della solidarietà e della responsabilità.

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Come citare

Forte, B. (1992). Considerazioni teologiche intorno all’ingegneria genetica. Medicina E Morale, 41(6), 1063–1073. https://doi.org/10.4081/mem.1992.1081