Accertamento della morte: normativa vigente e prospettive future

Pubblicato: ottobre 31, 1993
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Autori

Tra le cause che hanno ritardato in sede parlamentare l'approvazione del DDL n. 3280/1988 sui trapianti di organi, vi è stata la difficoltà di raggiungere un accordo sulla definizione dei criteri per l'accertamento della morte, difficoltà suffragata anche dall'avvertita esigenza di non subordinare tale atto diagnostico al solo scopo di prelevare organi ex-cadavere. Per questo motivo l'attuale tendenza legislativa è di scindere il problema dell'accertamento di morte da quello dei trapianti di organo, indicando così criteri unici anche a fronte di necessità diverse (quali, ad es., l'uso o meno di tecniche di rianimazione artificiale). A tale scopo sono stati presentati nel corso della X e della XI legislatura alcuni DDL (n. 4613/1990; n. 3280ter/1990; n. 764-A/1993), i cui contenuti vengono presi in esame dagli autori di questo articolo e confrontati con le normative vigenti in altri paesi. Tale analisi è preceduta da un excursus storico sull'evoluzione della normativa italiana in materia di accertamento di morte (dal Ro n. 448/1892 al DM 9/1(1 970) e dall'esposizione dei contenuti della normativa attuale.

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Come citare

Fiori, A., & Di Pietro, M. L. (1993). Accertamento della morte: normativa vigente e prospettive future. Medicina E Morale, 42(5), 945–960. https://doi.org/10.4081/mem.1993.1043