La procreazione assistita: significato e problemi di un nuovo modo di diventare genitori

Pubblicato: dicembre 31, 1993
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Il contributo, dopo aver preso in considerazione alcuni modelli sociologici utilizzabili ed utilizzati nell'osservazione critica e nell'interpretazione dell'attuazione delle tecniche di procreazione assistita, giunge a definire, sulla base dell'approccio personalista e relazionale, l'atto di generare un figlio come atto etico, in quanto inscritto nella relazione di coppia. Di conseguenza, nella valutazione morale ed etica del ricorso alle procedure di riproduzione assistita, non sembra più possibile eludere fondamentali interrogativi circa gli effetti dell'utilizzo di tali pratiche sui diritti di tutti i soggetti coinvolti (ed, in primo luogo, del bambino) e sulle relazioni tra gli stessi. A questo proposito, il contributo, attraverso l'analisi di recenti indagini empiriche, prende in esame l'impatto delle tecniche di procreazione assistita sulla relazione di coppia, sulla configurazione della famiglia e sul significato della genitorialità elaborato dalle coppie sterili che a tali tecniche si rivolgono, giungendo ad affermare sostanzialmente la non neutralità delle procedure di riproduzione assistita. L'ultima parte del contributo è dedicata all'approfondimento di alcuni nodi problematici specificamente connessi all'uso di pratiche eterologhe.

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Rossi Sciumè, G. (1993). La procreazione assistita: significato e problemi di un nuovo modo di diventare genitori. Medicina E Morale, 42(6), 1139–1169. https://doi.org/10.4081/mem.1993.1035