Bioetica e Nursing. Il ruolo dell'infermiere nei trapianti d'organo

Pubblicato: aprile 30, 1994
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L'articolo intende esaminare da una parte il ruolo infermieristico nei confronti dei familiari di un potenziale donatore di organi e dall'altra quello tra infermiere e malato ricevente. Nel primo caso l'infermiere svolge una duplice funzione: il momento di raccordo tra medici e familiari dopo che questi sono stati informati sulle condizioni del loro congiunto; l'assistenza al cadavere per cercare di conservare gli organi da donare fino all'espianto. Anche nel caso del rapporto tra l'infermiere ed il paziente ricevente, l'infermiere è chiamato a dare ulteriori informazioni e conferme al dialogo tra medico ed ammalato sia nella fase pre- che post-operatoria. Occorre, perciò, ma sono rari gli esempi, un protocollo d'intesa tra medici ed infermieri in modo da fornire all'ammalato una risposta integrata e completa. Nella professione infermieristica, fatta non solo di mansioni e compiti, ma anche di prestazioni relativamente autonome, si pone una domanda di eticità e di rettitudine dell'operato. Tenendo conto che all'infermiere si chiede un'assistenza attenta agli aspetti umani e relazionali della cura, è necessario allora che egli abbia un quadro di riferimento etico-deontologico, tale che lo aiuti ad acquisire. con altre complesse competenze, la capacità di orientare eticamente il suo lavoro. Tale quadro si individua nel modello etico personalistico. Rintracciato, allora, nel delicato rapporto tra i principi di autonomia e di beneficialità il nodo etico dell'assistenza infermieristica, questa risulterà eticamente adeguata quando opera con il pieno consenso del paziente ottenendo il miglior risultato terapeutico e nella consapevolezza che l'uomo è il valore massimo da tutelare.

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Come citare

Carraro, M., & Spagnolo, A. G. (1994). Bioetica e Nursing. Il ruolo dell’infermiere nei trapianti d’organo. Medicina E Morale, 43(2), 333–347. https://doi.org/10.4081/mem.1994.1023