Il moderno diritto al figlio. Riflessioni biogiuridiche a partire dal Giudizio delle due madri di Re Salomone

Pubblicato: aprile 30, 2013
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Investita da capacità di controllo e di gestione medica e tecnologica che stanno trasformando forme e tempi della procreazione e della nascita, la maternità si sta corredando di situazioni giuridiche assolutamente inedite e controverse. Insistentemente ridotta a mera capacità procreativa e diritto riproduttivo delle donne, essa è destinataria e risultato di interventi biomedici e pratiche quotidiane - la contraccezione, l'aborto, la fecondazione artificiale, ma anche la diagnosi prenatale e la selezione fetale - che sempre più domandano l'intervento della bioetica e del diritto, non solo per analizzare le questioni morali e legislative che emergono dalla manipolazione di corpi e vite, ma ancor prima per tentare una pre-comprensione delle dimensioni etiche, culturali e filosofiche dalle quali la maternità viene continuamente investita. In particolare, il dibattito più recente sulla legittimità costituzionale di alcune norme della legge 40/2004 sulla procreazione medicalmente assistita in Italia - soprattutto con riguardo al divieto di fecondazione eterologa - sta sollecitando in maniera insistente la pubblica opinione e i giuristi con l'invocazione di un presunto "diritto al figlio" che, sebbene non abbia ancora trovato un fondamento nel nostro ordinamento, sembra trovare conforto in una cultura giuridica, soprattutto di matrice sovranazionale, non priva di implicazioni bioetiche e sociali. A partire da tali considerazioni, il presente contributo intende proporre delle linee di riflessione di natura filosofico-giuridica su quella ambivalenza della maternità che il racconto biblico del giudizio delle due madri di Re Salomone è capace di esplicitare in maniera straordinariamente moderna ed attuale. Il dolore femminile per la sterilità - che richiede tempi e spazi di elaborazione - è uno degli aspetti che la tecnologia riproduttiva cerca di rimuovere, con l'effetto di annullare ogni possibilità di cogliere il senso profondo della sterilità come condizione umana, oltre che il valore autentico della maternità come accoglienza e dono.
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Maternity is nowadays invested by possibilities of medical and technological control and management, which are transforming modalities and timing of procreation and birth, and for this reason it is characterised by new and controversial juridical situations. Constantly reduced to mere procreative capability and to women's reproductive right, it is addressed and result of biomedical interventions and daily practices - contraception, abortion, artificial fertilisation, prenatal diagnosis and foetal selection - which ask more and more the intervention of bioethics and law, not only to analyse ethical and legal questions arising from the manipulation of bodies and lives, but some more to try a pre-comprehension of ethical, cultural and philosophical dimensions which are assailing maternity. In particular, the most recent debate on constitutional legacy of some rules of law n. 40/2004 on medically assisted procreation in Italy - especially with regard to the prohibition of heterologous fertilisation - is pressing public opinion and jurists about a supposed "right to child" which has not been recognised within our juridical order but which is supported by a juridical international culture, full of bioethical and social implications. Starting from these considerations, this contribution aims to propose some philosophical and juridical considerations on the ambivalence of maternity, which is so well expressed in such a modern and actual way by the biblical tale on King Salomon's judgement towards the two mothers. The feminine pain for sterility - which asks for time and spaces to be worked through - is one of the aspects that reproductive technologies try to repress, undoing every possibility to catch the deep sense of sterility as human condition, besides the authentic value of maternity as acceptance and gift.

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Gambino, G. (2013). Il moderno diritto al figlio. Riflessioni biogiuridiche a partire dal Giudizio delle due madri di Re Salomone. Medicina E Morale, 62(2). https://doi.org/10.4081/mem.2013.102