Una pillola per diventare più buoni? Il dibattito sul "moral bioenhancement" / A pill to become better people? The debate on "moral bioenhancement"

Published: September 21, 2016
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La prospettiva di poter provvedere al miglioramento morale degli individui per via farmacologica è stata presa in seria considerazione in alcuni articoli a partire dall'inizio del 2000 e ultimamente in un testo di Persson e Savulescu. Per questi due autori, il miglioramento morale, il moral bioenhancement, è una necessità dettata dalla situazione delicata nella quale l'umanità si trova: a un progresso materiale che ha permesso l'invenzione di tecnologie potenzialmente distruttrici e l'alterazione del nostro ecosistema con conseguenze difficilmente calcolabili non si è accompagnato un analogo progresso morale che garantisca del buon uso di queste tecniche. Gli autori di cui si discutono le tesi si propongono quindi di mettere al servizio di un presupposto miglioramento morale che deve assicurare un buon uso di quella stessa capacità tecnologica che è in realtà l'elemento che ci mette in pericolo. Dopo aver ricostruito il dibattito iniziato ben prima la pubblicazione di questo testo avvenuta nel 2012, l'articolo si concentra sulla discussione delle tesi di Persson e Savulescu per i quali l'eventualità di un moral bioenhancement (MBE) si riassume nell'aumento dell'empatia e nell'eliminazione di pregiudizi morali ingiustificati tramite l'adeguata somministrazione di SSRIs e ossitocina. Tale forma di enhancement ha incontrato critiche fondamentali che ne hanno messo in discussione non solo la legittimità morale, ma anche la sua stessa efficacia. Ci si è chiesti in effetti che cosa significa teoricamente procedere a un miglioramento della morale individuale e se questo miglioramento sia effettivamente capace di tradursi in comportamenti di cui è possibile verificare l'effettiva positività. Gli studi sugli effetti di queste due molecole non hanno dato risultati incontrovertibili sulla loro reale efficacia. D'altra parte è stato osservato che considerare come un miglioramento della moralità individuale, comportamenti prodotti da farmaci, non sembra coerente con la nozione di moralità. Infine si è messo in evidenza che l'aumento dell'empatia non produce automaticamente un miglioramento della situazione morale e materiale dell'umanità, anzi può spesso condurre a risultati opposti a quelli ricercati.
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The prospect of being able to provide for the moral improvement by drugs to individuals has been taken seriously in some papers from the beginning of 2000 and recently in an essay by Persson and Savulescu. For these two authors, the moral bioenhancement is a necessity dictated by the delicate situation in which humanity finds itself: a material progress that led to the invention of potentially destructive technologies and alteration of our ecosystem with consequences difficult to calculate it is not accompanied by a similar moral progress to ensure the good use of these techniques. The authors which thesis are discussed therefore propose to put at the service of a moral improvement assumption that must ensure a good use of the same technological capacity which is actually the element that puts us in danger. After rebuilding the debate began well before the publication of this occurred in 2012, the article focuses on the discussion of Persson and Savulescu's thesis for which the possibility of an moral bioenhancement (MBE) is summed up in increasing empathy and in elimination of unjustified moral prejudices through the proper administration of SSRIs and oxytocin. This form of enhancement has encountered fundamental criticism that questioned not only the moral legitimacy but also its own effectiveness. One wondered indeed what it means theoretically proceed to an improvement of individual morality and whether this improvement is actually capable of being translated into conduct of which it is possible to verify the positivity. Studies of the effects of these two molecules have not given incontrovertible results on their effectiveness. On the other hand it was observed that considered as an improvement of individual morality, produced by drugs behaviors, does not seem consistent with the notion of morality. Finally it is shown that the increase of empathy does not automatically produce an improvement in the moral situation, and material, in fact it can often lead to results opposite to those sought.

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Adorno, F. P. (2016). Una pillola per diventare più buoni? Il dibattito sul "moral bioenhancement" / A pill to become better people? The debate on "moral bioenhancement". Medicina E Morale, 65(2), 131–153. https://doi.org/10.4081/mem.2016.431