La legge 40/2004: principi e prospettive alla luce del dibattito referendario

Published: October 30, 2005
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Il 12 e il 13 giugno 2005 si sono svolti in Italia i referendum parzialmente abrogativi della Legge 40/2004 sulla procreazione medicalmente assistita. La facoltà di astensione, esercitata dalla maggioranza degli italiani, ha consentito di salvaguardare quei principi biopolitici fondamentali dei quali la legge si è fatta espressione, tutti riconducibili a imprescindibili valori costituzionali. Tuttavia, nonostante l'esito referendario, la legge 40 continua a sollecitare approfondimenti e dibattiti, soprattutto tra chi - insoddisfatto per i limiti che impone - vorrebbe modificarla in tempi brevi. Eppure, a ben vedere, questa legge tanto criticata e contestata è stata il frutto di precise scelte attuate dal Legislatore, ben consapevole dei principi in gioco innanzi al prevalere della tecnologia riproduttiva nella trasmissione della vita umana. In particolare, due sono le questioni di fondo che ancor oggi ritornano nel dibattito: la violazione della libertà di autodeterminazione procreativa della coppia; e la richiesta di una legittimazione di desideri procreativi, che si vorrebbe trasformare in "diritti": il "diritto alla salute riproduttiva", il "diritto al figlio sano", il "diritto all'eugenetica prenatale". In tale contesto, la riflessione filosofico-giuridica sul significato del progetto procreativo della coppia e sulle dinamiche relazionali che attiva può consentire di recuperare quella dimensione di autentica responsabilità e di amore donativo, che dovrebbe costituire il presupposto etico per compiere delle scelte procreative, nel pieno rispetto di tutti i soggetti coinvolti nelle tecniche che la medicina riproduttiva mette oggi a disposizione e, prima ancora, nel pieno rispetto della propria dignità umana.
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On June 12th and 13th, 2005 partially abrogative referendum about the law 40/2004 on medically assisted reproduction took place in Italy. The faculty of abstention, exercised by the main part of Italian people, allowed safeguarding those fundamental biopolitical principles expressed in the law, all of them coming from absolute constitutional values. However, although the referendary outcome, the law 40/2004 continues to request deepening and debates, specially among those who - unsatisfied of the limits which it imposes - would like to modify it in a short time. And yet, this law, so criticized and contested, was the fruit of precise choices made by the Legislator, well aware of the principles at stake in front of prevailing of reproductive technology in the transmission of human life. Particularly, the fundamental questions which are debated still today are two: violation of the liberty of couple's procreative self-determination; and the request of a legitimating of procreative desires, which one's would like to transform in "rights": the "reproductive health right", the "right of having a healthy child", the "prenatal eugenic right". In this contest, philosophical-juridical reflection on the meaning of the couple's procreative project and on its relational dynamics can allow to recover that dimension of authentic responsibility and donative love, which should constitute the ethical presupposition to do procreative choices, in the full respect of every subject involved in the technique that reproductive medicine offers today and, more before, in the full respect of one's own human dignity.

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Gambino, G. (2005). La legge 40/2004: principi e prospettive alla luce del dibattito referendario. Medicina E Morale, 54(5). https://doi.org/10.4081/mem.2005.379