Etica delle virtù e cultura medica contemporanea Prospettive etico-antropologiche della medicina clinica

Published: October 30, 2015
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La riflessione etico-clinica sviluppatasi a partire dagli ultimi decenni dello scorso secolo si è sviluppata seguendo soprattutto approcci proceduralisti, trascurando altre impostazioni attente non solo alla "correttezza" dell'azione, ma anche alle disposizioni buone della persona che agisce, come l'etica delle virtù. L'articolo si propone di analizzare i presupposti che permettono di recuperare un'etica delle virtù - soprattutto della virtù della prudenza - nell'etica clinica contemporanea, a partire dalle ragioni che urgono tale recupero. Una prima ragione è di natura antropologica e riguarda la necessità di promuovere una visione unitaria della razionalità umana contro i suoi restringimenti in senso puramente strumentale. Una seconda ragione è di tipo culturale e riguarda la polarità irriducibile tra scientismo e scetticismo, che nell'esistenza concreta di molte persone si traduce di fatto in una crisi di senso e in un disorientamento pratico. Una terza ragione riguarda l'esigenza di umanizzazione della medicina che, investita dalla logica tecnicistica, reclama in maniera indifferibile la necessità di porre il concetto di "bene" al centro del proprio agire. In ultimo, il lavoro offre una rilettura della tradizione aristotelicotomista delle virtù nel contesto della medicina clinica, richiamando soprattutto i presupposti metafisici irrinunciabili per un'adeguata comprensione dell'agire umano, l'aspetto probabilmente più carente nella cultura e nell'etica contemporanee.
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Clinical-ethics developed in the last decades especially according to procedural models, neglecting other approaches attentive not only to the action, but to the good dispositions of the acting person, as it is virtue ethics. The article aims to analyze the conditions that allow to recover the virtue ethics - especially the virtue of prudence - by the contemporary clinical ethics, starting from the reasons that urge such recovery. The first is an anthropological reason and concerns the need to promote a unified vision of human rationality against its reductionism in purely instrumental vision. A second reason is cultural and concerns the irreducible polarity between scientism and skepticism, which in the concrete life of many people translates directly into a crisis of meaning and in a practical disorientation. A third reason is the need for humanization of medicine that, invested by technocratic logic, claims the need to put the concept of "good" at the center of their actions. Finally, the work follows the Aristotelian-Thomistic tradition of the virtues in the context of clinical medicine, especially recalling the metaphysical presuppositions essential for an adequate understanding of human action, probably the most lacking aspect in contemporary culture and ethics.

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Comoretto, N. (2015). Etica delle virtù e cultura medica contemporanea Prospettive etico-antropologiche della medicina clinica. Medicina E Morale, 64(5). https://doi.org/10.4081/mem.2015.12