La bioetica riguarda tutta la filosofia, non solo la morale

  • Palma Sgreccia | palmasgreccia@libero.it Docente invitato presso la Facoltà di Bioetica dell’UPRA e presso la Facoltà di Scienze Religiose di Pesaro, Italy.

Abstract

La dicotomia bioetica cattolica/bioetica laica pone a questione il dibattito tra universi di senso molto articolati da cui si trae l’invito teoretico ad affrontare le questioni ultime. L’Autrice sostiene che la bioetica, in quanto razionale, sia una disciplina essenzialmente laica i cui dilemmi non sarebbero argomentabili senza coinvolgere, oltre alla morale, altre discipline filosofiche come l’antropologia e l’ontologia. La bioetica è una, ma ci sono più paradigmi che si basano su visioni della realtà diverse che implicano altrettante posizioni ontologiche, anche se non esplicitate. È possibile trovare la sintonia pur collocandosi in orizzonti di senso diversi, ma per favorire il dialogo profondo occorre mettere in luce le articolazioni dei paradigmi, rimandare alle questioni ultime, ai riferimenti ontologico- metafisici. Sottolineare la distinzione dei paradigmi della bioetica significa far appello alla dimensione filosofica di questa, non poter prescindere dalla questione generale di senso, cioè dalla metafisica. Il riferimento metafisico permette di cogliere come la normatività della natura umana, che comprende anche la dimensione biologica, non sia arbitraria o riduttiva. In questa prospettiva, il dover essere indica la via per realizzare il fine specifico dell’uomo, la sua affermazione. Questa posizione tomista è quella privilegiata dal Magistero cattolico i cui pronunciamenti sulle questioni bioetiche sono il riferimento ufficiale e sono motivo di dibattito. Il Magistero contiene un patrimonio dottrinale che costituisce il punto di vista ufficiale della Chiesa sulle questioni bioetiche. I fedeli cattolici lo sentono come proprio, come dottrina bioetica cattolica, a meno che non pensino che l’esperienza religiosa possa fare a meno delle implicazioni dottrinali e che i pronunciamenti del Magistero sulle questioni etiche siano pronunciamenti pastorali, educativi, esortazioni alla salvezza, perché l’autorità del Magistero si eserciterebbe solo nella trasmissione del dato rivelato. L’Autrice invita all’esperienza metafisica critica e non ingenua, che si spinge oltre ogni positività data, s’interroga anche sui limiti della ragione e diventa un pensare oltre se stesso. Il paradigma cattolico non è un paradigma dogmatico, metafisico intransigente, ma un paradigma ontologico in base al quale la vita umana è insieme auto-relazione ed etero-relazione perché è strutturalmente relazione con Dio e, in questo senso, è sacra. La bioetica non è una scienza esatta per la quale può essere indifferente l’orizzonte di senso di chi la coltiva.
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The Catholic/secular bioethics dichotomy questions the debate between two very articulate worlds of meaning from which a theoretical invitation to confront the ultimate questions of life is drawn. The Author maintains that bioethics, in so far as it is rational, is essentially a secular discipline, and problems cannot be discussed without involving not only moral philosophy, but other philosophical disciplines, as well as anthropology and ontology. Bioethics is one of many paradigms that are based on visions of different realities which have implications for other ontological positions, even if not explicit. It is possible to find harmony in different meanings they are looked at on the level, but for in-depth dialogue more light needs to thrown on the articulations of the paradigms, referring them again to the final questions, both ontological and metaphysical. To underline the distinction between bioethical paradigms means to call upon the philosophical dimension of bioethics, the general question of meaning, that is the metaphysical, must be taken into consideration. The metaphysical consideration allows us to take human nature, which also includes a biological dimension, as a normative, and not arbitrary or reductive. From this point of view, to have being indicates the way to the realisation of man’s specific end, his affirmation. This Thomist position is the one used in the Catholic Magisterium, whose pronouncements on bioethical questions are the official reference points and the subject of much debate. The Magisterium contains a doctrinal heritage that constitutes the official point of view of the Church on bioethical questions. Catholics can take it as Catholic bioethical doctrine unless their religious experience leads them to think doctrinal implications are lessened, and so long as pronouncements of the Magisterium on ethical matters are pastoral and educational exhortations to salvation because the authority of the Magisterium can be exercised solely through the transmission of what has been revealed. The Author invites us to critical and not ingenuous metaphysical experience, which is pushed beyond every given positive, which takes into consideration its own limits of reason, and which becomes a way of thinking beyond oneself. The Catholic paradigm is not a dogmatic paradigm, intransigently metaphysical, but an ontological paradigm on the basis of which human life is at one and the same time self-related and heaven-related because it is structured on relation to God and is, in this sense, sacred. Bioethics is not an exact science in which one can be indifferent the level of meaning of the one who is developing it.

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2010-12-30
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Bioetica cattolica, bioetica laica, metafisica, fede, ragione / Catholic bioethics, secular bioethics, metaphysics, faith, reason
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How to Cite
Sgreccia, P. (2010). La bioetica riguarda tutta la filosofia, non solo la morale. Medicina E Morale, 59(6). https://doi.org/10.4081/mem.2010.189